Erano le tre di notte. Girava nel letto da ore. Si alzò, infiló un camicione, aprì la vetrata e si diresse sulla spiaggia. La luna schiariva la sabbia e disegnava l'orizzonte della baia. Le onde lottavano pigramente con la battigia. Camminava ascoltando i suoi passi nell'acqua e i lunghi capelli mossi dall'aria. Si lasciava attraversare dai suoni e dai profumi del mare, dalla brezza fresca che saliva dall'acqua, si infilava nel camicione e inturgidiva la sua pelle. I pensieri si affollavano senza ordine: questa nuova organizzazione in ufficio, l'impressione ricevuta dai nuovi capi, la salute dei suoi vecchi, questo matrimonio che non sapeva più come definire, ma che le aveva lasciato l'unica certezza della sua vita: un figlio adorato.
Come stava crescendo. Questo pensiero le riempiva il cuore. Chiuse gli occhi, inspiró profondamente. Si lasciò travolgere dall'onda delle sue emozioni. Rammentó le sue passioni, i suoi amori, il calore di parole lette, o sentite tra i sussurri negli incendi dell'anima.
Si stese sulla battigia, le onde leggere la raggiungevano lentamente. Il mare sistemava i suoi pensieri disordinati. Sulla sabbia bagnata restava una donna vera.
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Giorgio Alessandrini, 13 luglio 2013