venerdì 26 aprile 2024

La proposta di legge Fiano contro l'apologia del fascismo

La proposta di legge Fiano contro l'apologia del fascismo
Da militante del Partito Democratico, il mio pensiero sulla legge Fiano inizia con una domanda: questa legge rappresenta un segnale di forza o di debolezza del PD? 

Se anche sussistesse un significativo e preoccupante aumento degli estimatori di un regime totalitario, di una dittatura che ha ridotto le libertà individuali e si è conclusa nella tragedia di un popolo, non sarebbe prima il caso di analizzare con senso critico tutti i motivi che ne sono causa? 

Dal 1989 viviamo in un pieno marasma politico, e abbiamo perso qualsiasi punto di riferimento credibile che potesse far considerare questo Stato una nazione. 

La politica, incrinata dalla corruzione e dal malaffare, ha piegato le ginocchia sotto i colpi prima della magistratura e poi della globalizzazione economica e finanziaria. Da trent'anni è incapace di dare risposte alle crescenti preoccupazioni delle popolazioni europee, peraltro minacciate nella loro stessa esistenza da fenomeni epocali di migrazioni di massa. 

Mentre le disuguaglianze aumentano, cessa nei padri la speranza di ridurle almeno per i figli, in un futuro che si presenta oscuro e fosco dal punto di vista economico, ambientale e persino sociale, come identità di popoli e culture, come valori delle comunità nel loro stare insieme. 

Sotto i colpi di maglio dei populismi, che facendosi promotori del disagio raccolgono l'odio e l'angoscia popolare scagliandola contro i bersagli di turno senza offrire modelli sociali ed economici alternativi, le istituzioni europee e nazionali si trincerano dietro i numeri e i "parametri", senza riuscire a raggiungere il cuore e la fiducia della gente. 

È in bilico la democrazia, non vi siete accorti? Quando si annaspa nel mare in tempesta, non frega nulla discutere dove andare. Si cerca il salvagente. E probabilmente un numero crescente di persone inizia a ritenere che ad una democrazia che non sa decidere e resta impantanata nel fango e nella palude sia da preferire un sistema che produca risultati, non importa come. 

Sarebbe questa la risposta? La legge Fiano? 

Magari sbaglio, per carità, ma ho l'impressione che nella Direzione del partito si debba fare un riesame delle priorità. 

________________________________
Giorgio Alessandrini, 13 settembre 2017

Visualizzazioni: 2770
Commenti
    • 05/07/2019 17:08:17 Lorenzo Dice
    • Finalmente un uomo di sinistra Intelligente, sicuramente nel partito sbagliato. Bravo Giorgio
        • 05/07/2019 17:09:12 Giorgio Alessandrini Dice
        • Grazie, ma io non mi sento nel partito sbagliato, anche se avrei cose da dire su come migliorarlo. E nelle sedi opportune lo faccio e lo farò.
    • 05/07/2019 17:05:01 Giulia Dice
    • in attesa di intervenire sulle cause del malcontento, questa legge è meglio di niente.
        • 05/07/2019 17:05:52 Giorgio Alessandrini Dice
        • Be', io sto mettendo in dubbio esattamente questo.
    • 05/07/2019 17:02:10 Giulia Dice
    • Questa legge è necessaria
        • 05/07/2019 17:03:34 Giorgio Alessandrini Dice
        • Giulia, sono sicuro che tu abbia compreso il senso delle mie considerazioni. Se fossimo più efficaci ad agire sulle cause del malcontento, probabilmente il problema - di cui certo non sono difensore - rientrerebbe entro limiti più fisiologici. Questa è la parte che mi interessa di più. Quella programmatica e volta al miglioramento delle condizioni generali del Paese. Se ci avviassimo più risolutamente verso quella strada, non solo ridurremmo i rigurgiti neofascisti, ma otterremmo altri innumerevoli vantaggi. Al contrario, entrare in un'ottica punitiva di divieti per legge, non solo non farà nulla per diminuire le cause, ma rischia di esacerbare il problema specifico.
    • 05/07/2019 17:00:48 Cinzia Dice
    • Giorgio, pur non essendo dalla tua parte, hai tutta la mia stima, per un''analisi chiara, senza legacci, insomma libera!
    • 05/07/2019 16:58:23 Franco Dice
    • Questa legge dimostra in pieno che ormai anche i vertici politici e istituzionali (in generale non solo del pd X carità) sono vittime della banalizzazione della politica e di una spaventosa povertà culturale.
    • 05/07/2019 16:56:41 Rosarita Dice
    • Sei evidentemente un essere pensante, e quindi fuori luogo, in un contesto socio-politico che da "democrazia "si sta trasformando in "tirannia"......
    • 05/07/2019 16:55:16 Carla Dice
    • Azzeccatissimo!!
    • 05/07/2019 16:53:52 Ivano Dice
    • Caro Giorgio, sei semplicemente nel partito sbagliato e lo si capisce dal significato che attribuisci al sostantivo populismo e alla mancata considerazione che, probabilmente, la gente ha capito di non essere in una democrazia.
    • 05/07/2019 16:46:25 Paolo Dice
    • Sono totalmente d''accordo sul principio Giorgio, ma poiché da che mondo è mondo il nodo cruciale è sempre stato tradurre i principi in pratica, l''unico parametro di giudizio a cui affidarsi rimane a mio avviso il confronto e per questo personalmente resto fermo sul principio che la più imperfetta delle democrazie è infinitamente meglio della più perfetta delle dittature
        • 05/07/2019 16:46:53 Giorgio Alessandrini Dice
        • Questo è certo, ma non ci esime dal dovere di mantenere sempre la democrazia in uno stato di perfetta efficienza. Che è il problema attuale.
    • 05/07/2019 16:41:34 Paolo Dice
    • Appunto, come negli anni 20. Allora questi malgoverni portarono all''ascesa dei populismi, fascismo e nazismo. Adesso ti chiedo: questi populismi, una volta giunti al governo fecero meglio dei malgoverni precedenti, lasciarono i loro paesi in condizioni migliori di quelle in cui lo avevano trovato? Fai rispondere ai sedicenti pensatori
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        • 05/07/2019 16:43:03 Giorgio Alessandrini Dice
        • Non si può fare solo un confronto sui risultati, Paolo. Bisogna anche tenere conto delle aspettative che hanno facilitato le ascese dei dittatori. Pensa al dramma di waimar, con un'inflazionr galoppante e nessuna certezza per il futuro. I populismi ti promettono che "dopo starai bene" e la gente che affoga si aggrappa. Il problema non sono i risultati ottenuti dalle dittature, ma non giungere mai alle condizioni che le rendono preferibili e comunque accettabili.
    • 05/07/2019 16:37:11 Paolo Dice
    • Giorgio, per me l''antifascismo è una priorità. Tu affermi che da trent''anni la politica non sa dare risposte e individui in questo una causa dei rigurgiti fascisti. Io ti rispondo che i fascisti c''erano anche negli anni del boom economico. Il motivo è che col passare del tempo sono ormai scomparsi quasi tutti quelli che hanno provato sulla loro pelle quel tragico periodo
        • 05/07/2019 16:38:16 Giorgio Alessandrini Dice
        • Paolo, il tema dell'antifascismo meriterebbe un discorso a parte e magari lo faremo, perché sarebbe un peccato buttarlo lì in un post dove cerco di esprimere altro. Non sono sicuro che si possano assimilare i sostenitori del fascismo nel periodo del boom a quelli di oggi. Sicuramente, più che il tempo, non ha giovato la cultura. C'è da chiedersi con quale accuratezza si studino i totalitarismi del 900 a scuola. Ma le ragioni ultime della crescita di questi fenomeni sono i malgoverni, come li furono negli anni 20.
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Giorgio Alessandrini

Analista dati delle politiche per il lavoro per la Regione Emilia-Romagna. Ex funzionario amministrativo di INA-Assitalia, poi Generali. Appassionato delle vette e del mare; di emozioni; della vita. E di politica come strumento di risoluzione dei problemi reali.

© Giorgio Alessandrini 2017
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